Pubblichiamo la relazione sull’attività  di Telefono Viola e il bilancio consuntivo del 2010, approvato nell’assemblea del 26 aprile 2011. Sono documenti che abbiamo presentato alla Regione Lazio per la registrazione in corso come Onlus. Ritengo che debbano essere pubblicati per un’etica della trasparenza cui teniamo molto.

Alessio Coppola, Presidente di Telefono Viola



RELAZIONE SULL'ATTIVITA' DI TELEFONO VIOLA

Gli Inizi

Telefono Viola è stato costituito con un atto notarile a Roma il 22 ottobre 1991, come associazione di volontariato senza fine di lucro. Il fondatore è Alessio Coppola, filosofo, formatore e counsellor, allora Presidente del CEU Centro di Ecologia Umana, collegato per alcuni anni a Legambiente. Telefono Viola s’ispira fin dall’inizio alla teoria e alla pratica, in breve “approccio non psichiatrico” del Dott. Giorgio Antonucci, medico psicoanalista di Firenze. Questi, collaboratore di Franco Basaglia, ha caratterizzato la sua pratica con il rifiuto dei trattamenti sanitari obbligatori e della cultura stessa manicomiale. Alessio aveva conosciuto da vicino le esperienze di liberazione manicomiale attuate dal Dott. Antonucci, raccogliendole in un libro da lui stesso curato (“I pregiudizi e la conoscenza - critica alla psichiatria”, ed. Cooperativa Apache 1985).

Il Telefono Viola è concepito da Alessio Coppola e da alcuni suoi collaboratori del CEU come uno strumento pratico e organizzativo, che più che fare discussioni teoriche, difende in concreto e sulla base delle leggi esistenti, i diritti dei cittadini che si trovano a fare esperienza dei trattamenti psichiatrici, soprattutto quando sono imposti contro la volontà del paziente.

Accanto a quest’azione di tutela, affidata a legali ed esperti giuridici, l’associazione svolge un’attività di ascolto e solidarietà con i nuclei familiari, che spesso confliggono al loro interno in rapporto ai problemi posti dai trattamenti psichiatrici. La prima idea di fare un telefono viola venne, infatti, dopo un incidente occorso nell’agosto del 1991 a un giovane ricoverato in TSO al Forlanini di Roma, Davide Catalano, che non si poté salvare da un incendio scoppiato nella stanza dove era legato in TSO e che per questo subì l’amputazione di una gamba. La necessità di portare subito alla conoscenza dell’opinione pubblica e della giustizia i tanti casi di abuso e violenza psichiatrica fu la molla che portò all’ideazione di Telefono Viola.

Lo sviluppo

I primi cinque anni sono caratterizzati da un’intensa attività di denuncia pubblica, anche con interviste alla TV di stato e privata. Inoltre l’approccio non psichiatrico del Telefono Viola è stato fin dall’inizio pubblicizzato nei vari convegni nazionali di “ecologia umana”, svolti in collaborazione con il CEU di cui si è detto sopra. Particolare risalto nel settore della salute mentale e sulla stampa, ha avuto la “campagna contro l’uso dell’elettroshock”, che portò a una raccolta di migliaia di firme e a un ordinamento di quel trattamento, almeno con l’imposizione ministeriale della modulistica per il consenso informato.

Va qui precisato che l’attività più costante, anche se nell’ombra, è stata quella di dare un orientamento alle centinaia di persone che si sono rivolte al Telefono Viola, per prevenire il più possibile le forme costrittive dei trattamenti psichiatrici. In molti casi, il Telefono Viola attraverso la sua opera di solidarietà sociale, di denuncia degli abusi, persuasione e mediazione familiare, ha evitato pericolosi ricoveri psichiatrici, per lo più consigliando approcci più dialogici e lo stesso impegno sociale come uscita dalle ottiche individualistiche ed emarginanti.

Non si può tralasciare in questa breve rassegna, il ruolo di vero allarme sociale che il Telefono Viola ha avuto verso la fine degli anni 90 nel denunciare, attraverso visite improvvise a istituti

psichiatrici come quello di Guidonia o a Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), come quelli di Reggio Emilia, Aversa e Monte Lupo Fiorentino, le condizioni di sub-umanità in cui versavano -ma tuttora versano, come ha dimostrato la recente ispezione del senatore Ignazio Marino-, la maggior parte dei detenuti degli OPG.

I primi anni di attività del Telefono Viola sono stati raccolti nel libro di Alessio Coppola e Giorgio Antonucci: “Il Telefono Viola, contro i metodi della psichiatria” ed. Eleuthera, 1995, Milano. Negli stessi anni sono sorti spontaneamente e non sempre in collegamento con il Telefono Viola originario, altri Telefoni Viola in altre città come Bologna, Genova, Catania, Milano, ecc., che seppure informali e da regolarizzare, hanno dimostrato l’importanza e la necessità di una particolare denuncia e prevenzione nel settore dell’abuso psichiatrico.

La prospettiva attuale

Ripresa dopo una lunga pausa di riflessione e di studio dei vari fenomeni osservati, il Telefono Viola durante l’anno 2010, ha consolidato il suo assetto organizzativo. Prima, con la sede a Piazza Vittorio presso il Consorzio Il Solco e ora con la sede più autonoma presso la JP Association in Via Benedetto Croce 49, il Telefono Viola ritorna ad una piena attività pubblica, ufficializzata ancor più dalla sua registrazione in corso presso la Regione Lazio.

Le nove conferenze sociali tenute lo scorso anno hanno visto una partecipazione molto attenta di molti utenti della psichiatria e loro familiari desiderosi di parlare apertamente delle loro problematiche senza subire le frequenti costrizioni psichiatriche cui andavano incontro. Si pensa quindi di intensificare il primo ascolto telefonico selettivo, anche con appositi corsi di formazione in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale “LUVIS” (la Libera Università del volontariato e dell’Impresa Sociale, fondata da Alessio ed altri counsellor, per formare il volontariato nelle competenze tecniche e relazionali). Sarà rilanciato ed approfondito il metodo delle conferenze sociali, basato sui principi dell’ecologia umana e del dialogo, continuando a dare tutta l’assistenza possibile in materia legale attraverso il ricorso a avvocati esperti.

Per quest’ultimo settore, saranno perfezionate le iniziative che chiamiamo di prima tutela, che sostengono le persone prese in TSO con forme di diffida prelegale tendenti a rappresentare gli interessi e i diritti degli utenti psichiatrici possibilmente fin dai primi giorni dei loro ricoveri.

Intanto, il Telefono Viola sta seguendo da vicino, con i legali di sua fiducia, il processo per la morte dell’insegnante Francesco Mastrogiovanni, deceduto nell’agosto del 2009 dopo ottantadue ore di contenzione, presso il Tribunale di Vallo della Lucania, dove l’associazione si è costituita -ed è stata accettata- come parte civile a rappresentanza dei suoi interessi nella difesa di tutte le vittime delle costrizioni psichiatriche.

Infine, con la prossima Conferenza Nazionale del 21 maggio, promossa in occasione del ventennale della nascita, Il Telefono Viola promuoverà scambi e reti sociali tra il Telefono Viola, i familiari, gli utenti, gli operatori e i cittadini che, a diverso titolo, sono coinvolti nel problema dei diritti dei pazienti in ambito psichiatrico soprattutto se costrittivo, come il TSO.

Roma 26 aprile 2011 (Assemblea per il bilancio)...Alessio Coppola, Presidente di Telefono Viola

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TELEFONO VIOLA Associazione di volontariato - Sede in Via Benedetto Croce n.49 - 00142 Roma - Cod. Fisc. 97082900586

Nota Integrativa al Bilancio d’esercizio al 31/12/2010

Viene redatta la presente nota integrativa al fine di integrare i dati e le informazioni contenute nel rendiconto patrimoniale ed economico al 31 Dicembre 2010 che evidenzia un avanzo di esercizio pari ad Euro 107. Il presente documento si pone come scopo principale quello di illustrare le modalità con cui l’associazione ha acquisito ed impiegato le risorse per la realizzazione del proprio fine istituzionale e viene redatto in unità di Euro.

Lo schema di stato patrimoniale riprende la struttura base prevista dall'art. 2424 c.c., con alcune modifiche che tengono conto delle peculiarità che contraddistinguono gli enti non profit. Lo schema e i criteri di classificazione e valutazione del rendiconto patrimoniale ed economico sono stati redatti in conformità alle raccomandazioni emanate dagli Organismi contabili nazionali che integrano e specificano le disposizioni codicistiche dettate per la redazione del bilancio d’esercizio delle società, per quanto applicabili.

II rendiconto della gestione ha lo scopo di rappresentare il risultato economico di periodo e di illustrare, attraverso il confronto tra proventi ed oneri, classificati in attività tipica, attività accessoria e di supporto generale, come si sia pervenuti al risultato di sintesi.

Il Telefono Viola è disciplinata ai sensi della Legge n. 266/1991 quale associazione di volontariato senza scopo di lucro e sta ottenendo l’iscrizione negli appositi registri regionali. Il fine esclusivo è quello della solidarietà sociale, umana, civile e culturale.

La descrizione delle voci di stato patrimoniale e del rendiconto della gestione nonché i criteri di valutazione sono di seguito descritti.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Nella loro generalità, la valutazione delle poste iscritte è stata prudentemente compiuta in prospettiva di una regolare continuità sociale e nel rispetto del principio della competenza. I criteri più significativi adottati per la redazione del Rendiconto Patrimoniale e Economico al 31 dicembre 2010 ai sensi dell’art. 2426 del Codice Civile sono i seguenti:

DISPONIBILITA LIQUIDE Sono iscritte al valore nominale.

DEBITI Sono iscritti al valore nominale.

PATRIMONIO NETTO Comprende l’avanzo o il disavanzo dell’esercizio in quanto l’associazione non ha costituito alcun fondo di dotazione iniziale.

MOVIMENTAZIONE E DESCRIZIONE DELLE VOCI DI RENDICONTO

Disponibilità liquide

E'composta da depositi bancari pari ad Euro 183.

Patrimonio Netto

E’ composto dall'avanzo di gestione dell’esercizio 2010, per Euro 107, mancando per l’associazione il fondo di dotazione iniziale. Non si è assunta alcuna delibera di vincolo di fondi patrimoniali a specifici progetti né si sono ricevuti da terzi fondi o contributi vincolati.

Debiti

I debiti dell’esercizio, con scadenza entro l’esercizio successivo, sono rappresentati da debiti tributari per ritenute su compensi di lavoro autonomo Euro 107.

RENDICONTO ECONOMICO

Proventi da attività tipiche

I proventi conseguiti per lo svolgimento dell’attività istituzionale ammontano complessivamente ad Euro 2.268 e corrispondono alle sottoscrizioni a vario titolo effettuate dai soci.

Oneri da attività tipiche

Ammontano ad Euro 2.161 e sono costituiti da costi per acquisto di materiale di consumo (per Euro 286), costi per servizi (per Euro 1.635) e costi per godimento beni di terzi (per Euro 240).

Avanzo di gestione

L’esercizio al 31/12/2010 si chiude con un avanzo gestionale di Euro 107 che proponiamo di riportare al futuro esercizio.

Roma, lì

Il Presidente